Il tratto cervicale della colonna è il secondo per frequenza a essere colpito dalle ernie discali e da protrusioni discali a causa della sua grande mobilità e della vulnerabilità in caso di traumi anche non eccessivamente gravi.
Nel rachide cervicale, a differenza di quello lombare, sono poco frequenti le protrusioni discali singole e di tipo “molle”; più frequentemente si tratta di protrusioni “dure” spesso multiple e caratterizzate da cospicua componente artrosica.
L’ernia cervicale acuta può intervenire a ogni età ed è spesso da correlarsi a sollecitazioni improvvise e non bene calibrate impresse al collo dallo stesso paziente; spesso l’ernia cervicale acuta dipende dal tipico contraccolpo conseguente al “colpo di frusta” da tamponamento automobilistico.
L’ernia cervicale acuta può essere mediana con associati segni di livello assai sfumati di cervicalgia (rigidità del collo, dolori irradiati, parestesie alle braccia). Quando l’ernia è laterale la sintomatologia è dominata dalla brachialgia.
Il trattamento dell’ernia discale cervicale è per la maggior parte dei casi conservativo e solo una piccola parte viene riservata alla chirurgia. L’intervento chirurgico porta inevitabilmente a una riduzione della mobilità del rachide cervicale e a un più alto rischio di degenerazione dei dischi intersomatici adiacenti eccessivamente sollecitati.
L’Ozonoterapia nel trattamento dell’ernia discale cervicale. Rivista Italiana di Ossigeno-Ozonoterapia 1: 203-206, 2002